Le infiammazioni nel cervello e nel midollo spinale vengono attivate e mantenute attive nel corpo dai mediatori dell’infiammazione. Questi mediatori sono prodotti dall’organismo per mezzo di un acido grasso: ” L’acido arachidonico“.
L’uomo però ha anche bisogno dell’acido arachidonico per importanti reazioni metaboliche: l’organismo stesso ne produce in quantità ridotte, ma sufficienti. Questo processo è regolato e limitato. La quantità effettiva di acido arachidonico presente nel corpo dipende dall’apporto esterno, ossia dalla quantità di acido arachidonico che una persona assume attraverso l’alimentazione. Pertanto chi è affetto da SM dovrebbe limitare il più possibile l’assunzione di acido arachidonico per evitare di favorire l’insorgenza di nuovi focolai di infiammazione.
Contenuto di acido arachidonico negli alimenti
Attenzione ai grassi animali: sono particolarmente ricchi di acido arachidonico, che favorisce l’infiammazione. Per questo motivo si consiglia di consumare carne, insaccati, uova e altri prodotti animali il meno possibile. Al contrario, gli alimenti vegetali non contengono acido arachidonico, quindi sono particolarmente indicati per i pazienti affetti da SM. Un’alimentazione prevalentemente vegetariana può favorire il regresso dell’infiammazione.
Gli alimenti vegetali contengono inoltre una grande quantità di pigmenti (i coloranti che ad esempio rendono i peperoni rossi, gialli o verdi), sostanze odorose e aromi. Queste sostanze vegetali, dette “secondarie”, svolgono tantissime funzioni protettive nell’organismo umano: possono rinforzare il sistema immunitario, proteggere il corpo dai radicali liberi ed eliminare gli agenti patogeni.
Sostanze nutritive antinfiammatorie e vitamina D
Alcune sostanze nutritive inibiscono la reazione infiammatoria e perciò sono particolarmente raccomandate. Tra le più importanti vi è un altro acido grasso, l’acido eicosapentaenoico (in breve EPA). A questo acido è attribuito un effetto antinfiammatorio, che raggiunge il massimo quando nell’organismo vi è una bassa percentuale di acido arachidonico. Il pesce contiene una quantità particolarmente elevata di EPA. A questo proposito è necessario fare un’osservazione interessante: nelle regioni costiere, dove il consumo di pesce è elevato, vi è una minore incidenza della SM rispetto ad altre regioni.
Consumando molto pesce, facciamo un doppio piacere al nostro corpo: il pesce non soltanto ha un altissimo contenuto di EPA, ma contiene anche tanta vitamina D. In generale, le vitamine sono composti importanti per l’uomo, poiché influenzano quasi tutti i processi fisiologici. Le vitamine devono essere apportate con l’alimentazione, perché il corpo non è in grado di sintetizzarle da solo. Solo la vitamina D viene creata dall’organismo stesso, quando riceve una quantità sufficiente di luce solare. Tuttavia, è possibile aumentare il tenore di vitamina D nell’organismo in qualsiasi momento assumendo latticini.
La trasformazione dell’acido arachidonico nei mediatori dell’infiammazione è un processo ossidativo. Le vitamine A, E, C e alcuni microelementi (ad es. il selenio e lo zinco) hanno proprietà antiossidanti e quindi antinfiammatorie. Inoltre, rivestono un ruolo importante nella prevenzione delle lesioni e delle malattie vascolari.
Come evitare di assumere troppo acido arachidonico:
– Rinunciare a burro e strutto, preferendo la margarina dietetica, che contiene una quantità particolarmente elevata di grassi vegetali ad alto valore nutritivo. Se non si intende rinunciare completamente al burro, scegliere quello semigrasso e utilizzarlo solo in piccole quantità.
– Preferire gli oli vegetali ad alto valore nutritivo. Sono consigliati l’olio di colza, di oliva e di soia, che hanno una composizione degli acidi grassi particolarmente favorevole. Anche l’olio di noci e quello di nocciole, che danno un tocco particolare alle insalate, sono consigliati.
– Le noci e le nocciole contengono non soltanto oli vegetali ad alto valore nutritivo, ma anche selenio, dall’azione antiossidante, e importanti vitamine. È bene inserire regolarmente nella dieta legumi come lenticchie e ceci.
– Mangiare pesce 2 o 3 volte la settimana. Il pesce, in particolare le specie più ricche di grassi come le aringhe, il salmone e lo sgombro, contengono una quantità particolarmente elevata di acido eicosapentaenoico (EPA), mentre hanno un ridotto tenore di acido arachidonico. Inoltre il pesce contiene tanta vitamina D. Una sola eccezione: il tonno è sconsigliato per il contenuto estremamente elevato di acido arachidonico!
– Mangiare meno carne possibile (max. 80 g due volte la settimana) e rinunciare agli insaccati.
– Non mangiare più di due uova la settimana. Il tuorlo ha una quantità particolarmente elevata di acido arachidonico.
– Preferire la pasta classica a quella all’uovo.
– Anche i latticini, che forniscono sostanze importanti come il calcio e la vitamina D, contengono acido arachidonico. Minore è la percentuale di materia grassa, minore è il tenore di acido arachidonico, senza che la quantità di calcio venga alterata. Vanno preferiti quindi i latticini magri (1,5% di grassi), il quark magro, la panna acida al 10% e il formaggio magro con al massimo il 45% di materia grassa.